9 Marzo 2011. Sono circa le 10.00 del mattino quando entriamo, io e parte del gruppo freestyle motocross di Vanni Oddera, all’Unversità degli studi di Cuneo, Accademia di belle arti. Ci accoglie la Preside e i ragazzi che hanno preparato i progetti ispirati al futurismo (principalmente le opere di Giacomo Balla e Fortunato Depero). Vanni, appena entrato in aula, inizia a scrutare tra i progetti che vengono sistemati sulla cattedra, ricorda ai ragazzi presenti che il 2011 è l’anno in cui la moto entra a far parte del mondo dell’arte: “la moto, con lo sport che pratico, è parte del mio corpo, è come se fosse un prolungamento di me, in aria, a più di dieci metri di altezza, bisogna dare maggiore movimento per creare una figura più omogenea e i progetti da voi pensati, uno di questi, permetterà di realizzare questa rivoluzione nel mondo freestyle motocross”.
I ragazzi sono entusiasti. I progetti vengono portati in una sala di esposizione insieme alle moto, arrivano i fotografi, l’Assessore alla cultura del Comune di Cuneo che ricorda l’importanza del lavoro che svolge l’Accademia e il forte impatto che ha sul mondo del lavoro, la Preside dell’Università e la televisione. Sono pronti più di 50 progetti e viene formata una giuria di 6 persone dove ognuna di queste sceglierà un progetto da valutare e portare al voto. La scelta è da subito difficile, sono tutti molto belli. E’ presente il grafico della casa “Black Bird” di Genova che ha il compito di dare un giudizio tecnico sulla concreta possibilità realizzativa dell’idea scelta. Ci sono progetti di ottima qualità artistica ma irrealizzabili in termini pratici, alcune sfumature, ricorda il grafico, purtroppo sono pensabili solo su carta. Queste idee, pur se meritevoli, vengono escluse… peccato, sarà per il prossimo anno! Vengono scelti 6 progetti e valutati da una giuria che deve discutere e valutare per più di mezz’ora prima di decidersi, si valuta tutto, i colori, il senso di movimento, le difficoltà realizzative, la completezza del progetto e finalmente, con 4 voti favorevoli, vince l’idea di Tiziano Tempesta che ha ideato un progetto ispirato all’Unità d’Italia con il tricolore che s’intreccia sull’arancione e il blu. Dirà di lui la sua Preside: “Ha vinto il sincretismo ispirato a Balla, la velocità e il movimento inseriti nella carrozzeria della moto e il 150 anniversario dell’Unità d’Italia”.
Tiziano Tempesta, nato a Venaria Reale (TO), studente del terzo anno del corso di desing all’Università di Cuneo, ci fa vedere meglio la sua idea e fa notare a tutti che il tricolore è in realtà una criniera di un cavallo che è disegnato sulla carena della moto e sulla parte superiore del casco. Vanni si convince maggiormente della scelta di questo progetto che prenderà il nome, per tutto il 2011, “the Italian stallion!”: “è stato difficile scegliere il progetto più bello, c’erano tante idee, più di 50, ho chiamato questo progetto di Tiziano The Italian Stallion perchè c’è uno stallone disegnato nel casco, sulla moto e la sua criniera è il nostro tricolore; questa idea riassume l’essenza del popolo italiano perchè all’estero siamo considerati dei veri stalloni!”
L’idea di portare la moto nel mondo dell’arte era venuta a Vanni a Novembre 2010 quando, iscritto all’Università, è venuto a conoscenza dell’arte futurista: in poco tempo si è realizzato questo desiderio che adesso verrà realizzato concretamente dalle imprese: ARIETE (occhiali), AIROH (casco), UFOPLAST (abbigliamento), BLACKBIRD (grafiche), tutte queste imprese sono “made in Italy”.
Sono comunque da segnalare i progetti dei ragazzi dell’Accademia di: Jessica Scarpetta, Serena Ilardi, Scelso Luana, Francesca Cuniberto, Giada Falcone.
Terminata la votazione e le ultime foto di rito mi fermo a parlare con la Preside dell’Università che mi racconta l’evoluzione dell’Accademia di Cuneo e come sia stata capace, in pochi anni, a creare una fitta rete di contatti col mondo del lavoro, per quanto riguarda il mondo della grafica e del restauro non ci sono disoccupati; per moda e dising, molti ragazzi, oltre che a scegliere la via dell’insegnamento, hanno lavorato con i più grandi stilisti al mondo. L’Accademia di Cuneo ha una rappresentanza a Montecarlo.
E’ pomeriggio inoltrato e la sala dove prima c’erano moto e progetti si è svuotata, gli studenti si fumano un’ultima sigaretta all’uscita e gli altri mi aspettano per tornare a casa, Vanni è già al telefono per muovere questa idea nella realtà disegnata di nuovi colori.
Il freestyle continua a volare.
articolo di Andrea Tripodi