Fino a qualche anno fa, ogni volta che provavo a parlare con qualcuno del progetto che avevo in mente, della mototerapia, ricevevo sempre le medesime reazioni di scetticismo: c’era chi manifestava apertamente il proprio disappunto e, addirittura, mi derideva e chi, magari dapprima fingeva un certo qual interesse ed entusiasmo ma poi, cercava, comunque, di dissuadermi. Le ragioni erano sempre le stesse: i problemi di sicurezza, il fatto che i ragazzi disabili avrebbero avuto paura del rumore delle moto, che si sarebbero chiusi, anziché aprirsi. Sono passati 3 anni dalla prima mototerapia, nel mio park, nel mio paese, solo nove ragazzi. Ricordo come se fosse ora quella prima volta: mi avevano quasi convinto che la mia idea fosse davvero assurda, ero agitatissimo, ma togliere il casco e vedere quei nove ragazzi sprizzare di gioia, il farli salire in moto, sentire le loro braccia che mi stringevano forte, le loro risate nelle orecchie, i loro occhi pieni di entusiasmo, ha fatto fugare ogni dubbio. La mototerapia è andata avanti senza sosta in questi tre anni. A quasi tutti i miei eventi arrivavo un giorno prima, perché il giorno precedente a quello dell’evento era dedicato a loro. Ho condiviso forti emozioni coi disabili in tutta Italia, ho esportato questo progetto in Russia e ad Eicma mercoledì scorso, i ragazzi non erano più soltanto 9…..ben 160 amici disabili sono arrivati con i loro pullman da tutto il nord Italia grazie all’aiuto di Marco Gualdani, Giuseppe Crippa, Ernest Pozzali e tutti per vedere i loro supereroi volare in cielo, per saltare in sella con loro ed esplorare full gas l’area del Motolive. Le loro frasi più ricorrenti? “Io non ho paura….io mi sento libero….io posso volare…facciamo il giro della morte insieme”…..perchè non c’è gioia più grande del regalare emozione agli altri… Grazie per questa immensa gioia!
Grazie a Giacomo Casartelli di EICMA che ha creduto nella mototerapia!!!!!